BARCELLONA (Spagna). Davide Motaran, capitano del Cgc Viareggio, si presenta nel monumentale corrodoio del Palau Blaugrana visibilmente esausto, dopo la battaglia contro il Barcellona. Stanco, ma comunque contento della prova sua e dei compagni di squadra. “Siamo stati sfortunati, come ci accade troppo spesso negli ultimi tempi: troppi pali”. Per la cronaca: ne abbiamo contati sei dalla tribuna stampa. “Ecco, se ne fossero entrati almeno la metà il risultato sarebbe stato più giusto.”

Eppure, questo Cgc, al cospetto di questo Barcellona, probabilmente non poteva fare di più, a meno che non avessero allungato la distanza tra un palo e l’altro delle porte. “Se riesci a rimanere in partita con un avversario simile, tenendo il risultato in equilibrio per un po’, arrivi a giocartela fino in fondo. Se davvero qualche pallina ci fosse andata in gol avremmo potuto dare battaglia fino alla fine.”

O forse no, perché il tecnico dei catalani Muñoz di tanto in tanto richiamava in panchina due giocatori per mandare in pista un’altra coppia. “Inutile nasconderci: otto tra i primi dieci al mondo giocano nel Barcellona, e stasera è capitato in alcuni casi che il panchinaro fosse più forte del titolare. Noi abbiamo la panchina corta e quando sei stanco è anche più facile sbagliare”.

Che segnale manda, il Cgc, alle altre contendenti per lo scudetto in Italia? “Che ci impegneremo fino in fondo per restare tra le prime posizioni: a inizio stagione ci consideravano la settima-ottava forza della Serie A1 e invece siamo ancora lì, attaccati alle prime. Questa era la terza partita in una settimana, non è una passeggiata.” Appunto: il campionato non è uno sprint, ma una maratona. E di strada, questo Cgc, vuole farne ancora tanta.

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